La strategia utilizzata da Giacchetta & Co. in questa sessione di mercato è stata chiara sin da subito: un giocatore che esce, un giocatore che entra.
Tutto pianificato ancor prima del taglio del nastro, non tanto per contenere i costi, ma per accontentare chi aveva già le valigie in mano e per mantenere un equilibrio strutturale della rosa.
Non è da sapersi se si tratta di una strategia concordata con il mister grigiorosso Stroppa, il quale, nel mese trascorso, ha evitato in tutti modi di parlare di mercato.
Poco male, quello che importa è che abbia chiuso i battenti e che si torni a pensare al campionato.
Le uscite di Jungdal, Milanese, Quagliata, Sernicola, Lochosvhili e Buonaiuto, hanno aperto i cancelli a nuovi innesti, fornendo a Stroppa qualche divagazione in più in tema tattico, sullo scacchiere grigiorosso.
Azzi, Valoti e Gelli sono giocatori di esperienza con un excursus in serie A da non sottovalutare (Cagliari, Monza e Frosinone) che saranno sicuramente utili a dare manforte al reparto, su cui Stroppa impernia il suo gioco. Drago ha sostituito Jungdal, pareggiando i numeri necessari per i portieri.
Non solo. Da qualche partita a questa parte il mister grigiorosso viste le deludenti prove degli esterni, aveva spostato Collocolo a quinto di destra. Esperimento che ha evidentemente soddisfatto Stroppa e l’arrivo di Valoti e Gelli, oltre che fungere da alternativa a Castagnetti, potrebbero ricoprire il ruolo di mezz’ala destra lasciato scoperto dallo stesso Collocolo.
Questo soprattutto con l’apporto che potrebbe portare Valoti, giocatore multifunzionale che Stroppa conosce molto bene.
Il capitolo relativo all’attacco, non ha visto correzioni sul tema. La regola di ‘uno vale uno’ di fatto ha bloccato ogni ingresso, a fronte delle mancate uscite di almeno uno tre Bonazzoli, De Luca e Johnsen.
Nel tardo pomeriggio di ieri, circolava voce di un ritorno di fiamma per il danese Gyktjaer. Voci contrastanti con gli intrecci di mercato che vedevano il Venezia pronto a liberarsi del danese solo con l’arrivo di un’altra punta, nello specifico Shomurodov, bloccato in extremis a Roma da Ranieri.
Solo in tarda serata è arrivato il ‘niet’ del danese.
Riflettendoci a bocce ferme, vista l’anagrafe ed un periodo non certo esaltante, l’affare è stato lasciarlo dove è restato.
La volontà di portare a Cremona una pedina con tutti i dovuti crismi del bomber c’è stata, ma il meccanismo si è bloccato già dalle prime battute, quando ci si è scontrati con la mancanza di un mercato favorevole alle cessioni di un almeno un attaccante grigiorosso.
Neppure Johnsen, che avrebbe lasciato volentieri Cremona per raggiungere la Serie A, non ha trovato una soluzione che andasse bene a tutte le parti in causa e che avrebbe liberato uno slot nel reparto avanzato.
Questo, con molta probabilità, per questione economiche legate a contratti importanti stipulati dalla Cremonese, che nessuna pretendente ha voluto accollarsi nel breve periodo, senza garanzie sul rendimento e magari con un riscatto obbligato coma ‘spada di Damocle’ sulla testa.
Insomma, i ‘fantasmi dei mercato passati’ tornano sempre ed in definitiva hanno condizionato anche questo.
I tifosi grigiorossi guardano con invidia gli approdi di Pohjanpalo al Palermo e di Lapadula allo Spezia, il cui rendimento futuro è incerto, ma che hanno mandato segnali chiari alle avversarie ed entusiasmo nelle relative piazze.
La palla passa di nuovo a mister Stroppa, che da oggi dovrà sfruttare al meglio le qualità tecniche e tattiche dei nuovi arrivi, ma anche e soprattutto cercare soluzioni più convincenti a livello tattico, per una squadra che non può e non deve recriminare sui miracoli di un portiere avversario, dopo aver buttato via l’ennesimo primo tempo rinunciando alle qualità tecniche di una rosa, per preservare un inutile e prevedibile assetto tattico.
Lo vedremo a partire dalla partita di domenica allo Zini, dove arriverà il Sudtirol risollevato da quel vecchio volpone di Castori e dove, tanto per ripetersi fino alla noia, non sono ammessi altri passi falsi.
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