Trasferta difficile su un campo bollente ed una sconfitta che di per sé non fa particolari danni, è però il "mea culpa" del giglio più che il risultato a lasciare ancora l'amaro in bocca. Se la sconfitta contro una (se non la) squadra più spigolosa del girone ci può stare è una JuVi non all'altezza delle aspettative che lascia i dubbi più grossi.

Nonostante buoni momenti di lucidità distinti dalla bella reazione iniziale che ha permesso ai cremonesi di recuperare l'11-2 iniziale, dal buon rientro di Antrops (11pt) e Tourè (16) e dalla discreta prova di Varaschin, purtroppo c'è poco da salvare della gara degli oroamaranto.

Juvi, come già visto in tante occasioni, non trova la continuità necessaria per rimanere in partita passando da momenti positivi nei quali dimostra di poter creare non pochi grattacapi a chiunque a momenti di profondo rosso dove spiana la strada agli avversari concedendo strappi irrecuperabili. 

La sfida di Porto Empedocle non è stata differente, Cremona dopo aver recuperato lo strappo iniziale ha lottato ad armi pari per tutto il primo tempo (38-34), alla ripresa però l'atteggiamento cambia ed inizia a soffrire più del dovuto sia in attacco, dove lo scudo eretto da Giovanni Veronesi e compagni si è rivelato impenetrabile, sia in difesa dove sono mancate soluzioni incisive nonostante Agrigento non abbia trovato percentuali degne di nota.

Le cinque sconfitte in sei gare iniziano a pesare sui libri contabili Juvini, seppur gli uomini di Crotti rimangono in area Play Off la classifica costringe a guardarsi alle spalle dove spingono Olginate e Varese (entrambe con una gara in meno) nel momento in cui il giglio deve pensare alla prossima sfida diretta con Bologna.

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