A volte capita… è certamente capitato, che ne so, a Luca Goldoni, a Giovannino Guareschi e, statene certi, pure a Dante Alighieri, ma ogni tanto il rubinetto si chiude. E quando pensi di aver trovato il rampino giusto attacchi ma poi, come d’incanto, la parole ti scivolano tra le dita e scompaiono in un non ben identificato buco nero della tua materia grigia.

Di solito in questi casi il solito neurone di nord-ovest arriva in soccorso, ma stavolta pure lui marcava visita; l’unica cosa arrivata è stata sta robaccia: “una volta ho letto una cosa…”, l’ho interrotto dicendogli: “se l’hai letta significa che qualcuno l’ha scritta, il che significa pure che è perfettamente inutile torni a scriverla io”. Se né ritornato offesissimo nei suoi alloggi.

Ma com’è e come non è si era di nuovo al punto di partenza. Gli è che sta manfrina succedeva nel primo pomeriggio, e siccome la tabula era sempre rasa ho spento la baracca in attesa di rampini migliori.

Ma c’è un Dio pure per gli scribacchini maldestri come il Ciranone vostro, ed infatti sul pomeriggio tardi è arrivata all’improvviso una folgorazione che non vorrei paragonare a quella di San Paolo sulla strada per Damasco, di cui proprio oggi 25 Gennaio ricorre l’anniversario, ma che sicuramente ha sbloccato l’impasse cerebral-neuronica del Ciranone vostro, e cioè: ”ma vuoi vedere che dipende proprio dalla partita che arriva?”

Eh già; domani a palazzo va in scena una partita di cui si parla da almeno 4 settimane, dapprima sotto traccia ma poi via via sempre più presente nei discorsi di parecchio popolo vanoliano; una specie di pietra d’angolo del campionato per la Vanoli.

Per la verità sulle prime son rimasto un po’ perplesso; ma come può una partita a cui ne seguiranno altre 13, che significano 26 punti in palio, essere decisiva per la salvezza? Vedo che lo stesso medesimo dubbio è sovvenuto anche a coach Gigi Brotto, ma, ripensandoci, mettiamola così: decisiva no, ma sicuramente importante si, perché, oltre al resto, si darebbe il caso che con una vittoria la Vanoli appaierebbe Scafati, e se Napoli vincesse con Treviso e Pistoia non la sgamasse con Trapani, faccende tutt’altro che impossibili, si sarebbe tutti quanti allegramente a 8 punti con i piedi sui blocchi di partenza e pronti per la volatona finale.

Non saprei chi sarebbe davanti e chi dietro perché le classifiche avulse non sono esattamente il pane del Ciranone vostro, ma sarebbe davvero un gran colpo.

Bene, deciso che è una partita importante ma non decisiva che si fa? Si fa che la si dovrà vivere in apnea mandando contemporaneamente giù dalle tribune del palazzo colate laviche di dimensioni acconce all’occasione; il Ciranone vostro è strasicuro che i regàs la metteranno giù col fiero cipiglio, ma magari un aiutino certamente, anzi, sicuramente li faciliterebbe.

Ora dirvi debbo che il solito neurone di nord-ovest, improvvisamente sceso dal suo Aventino perché evidentemente sollecitato a dovere, a tal proposito, e cioè delle colate laviche che il popolo vanoliano dovrebbe per l’occasione rovesciare sul parquet, mi ha mandato uno dei passi delle letteratura universale preferiti dal Ciranone vostro; trattassi niente po’ po’ di meno che il celeberrimo: “un bacio, ma cos’è mai un bacio? Un apostrofo rosa fra le parole t’amo”. Il Cyranò di Edmond Rostand dice questa cosa meravigliosa alla sua Rossana che, dopo un paio di “tacete!” cede alle sue lusinghe.

Poi il fetentone, come al solito, se n’è ito da dove era venuto lasciando a me il compito di sbrogliare la matassa; stavolta però non è stato difficile. Suppongo che per farsi perdonare mi abbia mandato un assist al bacio impossibile da non collegare alla partita “decisiva” di domani che magari dirà pure lei un paio di “tacete” ma poi cederà…

Perchè ”una partita, ma cos’è mai una partita? E’ un apostrofo biancoblù tra le parole regàs e popolo vanoliano”.   

Il che è bello e istruttivo (cit.)