E’ tutta la settimana che il solito neurone di nord-ovest mi rimanda i play off di Lega Due (allora si chiamava così…) del 2009. Non ci crederete ma il motivo non è, o almeno non solo, che si va in un palazzo dove quasi 16 anni fa la Vanoli acciuffava le serie A, ma soprattutto per ricordare come il Ciranone vostro “visse” quei giorni.

L’amato-odiato ospite della mia scatola cranica a volte combina sti scherzi… perché si darebbe il caso che il 28 Aprile 2009, due giorni dopo l’ultima di campionato a palazzo contro Casale Monferrato, mi arrivò tra capo e collo, completamente inatteso ed ovviamente indesiderato, un infartino piccolo ma sincero. Levatevi dalla testa che il mio primo pensiero fu: “porca miseria mi perdo il play off” perchè ricordo che la prima reazione fu invece del tipo: “qui la più spessa si può imbottigliare”.

Però, uscito dalla terapia intensiva coronarica, piano pianino l’idea che la Vanoli stesse giocando dei play-off per la promozione in serie A iniziò ad intrufolarsi nell’allora costituendo neurone di nord-ovest, ed essendo brillantemente sopravvissuto alle radiocronache delle semifinali con Casale Monferrato (non potete avere idea di cosa sia una radio cronaca di pallacanestro per uno coinvolto, anche troppo, che la ascolta…), decisi di recarmi, naturalmente accompagnato dalla mia dolce Gigia, in Piazza Stradivari per assistere a gara 4 della finale con Sassari. Ed ecco spiegato il motivo che ha indotto il fetentone a sbriciolarmi i gioielli di famiglia per tutta la settimana con sta roba.

E ha fatto bene perché quella serata mi è rimasta indelebilmente incastonata nella memoria al punto tale che non appena in tutti questi anni è arrivata la volta di Sassari, a palazzo o in viaggio poco importa, il  primissimo pensiero è stato sempre rivolto a quella serata, e mi giocherei i gioielli di famiglia che la stessa faccenda capiti pure a parecchio popolo vanoliano.

Vedo che pure coach Gigi Brotto, allora assistente di Stefano “Serie “A“ Cioppi, ha fatto la medesima pensata raccontando ai regàs cosa è successo quella serata, cosa significa quella palazzo per la Vanoli e tutto il suo popolo e che tipo di partita occorra pertanto fare.

E dirò di più, qualche deo del basket, una volta conosciuto il calendario, deve aver fatto in modo che si potesse arrivare alla giornata 23 con impegnate in scontri diretti 6 delle 7 squadre coinvolte nella lotta per non retrocedere. Tranne Pistoia che va a Tortona in programma ci sono, oltre a Sassari Vanoli, Scafati Napoli e Treviso Varese. Evidentemente tra gli dei del basket deve essersi accoccolato a suo tempo Piero Bartezzaghi perché il deo che ha avuto questa pensata non può che essere chi ha contribuito a trapanare le cervici a milionate di italiani con i suoi infermali cruciverba.

Giornata che, quindi, può essere un crocevia forse non decisivo ma sicuramente importante per chi è invischiato nella lotta per non retrocedere.  

Ieri in conferenza stampa il coach a pure detto che: “In questo momento della stagione, se si fa una partita normale non si porta a casa il risultato”, che messa così sembra venuta fuori direttamente da Monsieur de Lapalisse. Ed invece per il Ciranone vostro è come il cacio sui maccheroni….

La Vanoli ha tutto per vincere la gara di domani; il suo tallone d’Achille stagionale, i chili là sotto, domani non dovrebbe fare poi così male, difficilmente due come Stefan “Tank” Nikolic“ e E figl’ so’ piezz e Corey Davis ciccano due gare di fila, il resto della banda anche domenica scorsa è parsa comunque sul pezzo, in particolare Tariq “crazy horse” Owens che domani può essere un bel rebus per la difesa sassarese.

Ma soprattutto è da percepire quel sentire, somatizzare, annusare, introitare, ascoltare l’aria che si respira in quel palazzo e che coach Gigi Brotto ha cercato di trasmettere ai regàs...

Perché si va a Sassari, ovvero là dove tutto è iniziato…

Il che è bello e istruttivo (cit.)